top of page

Pro Vita nelle scuole: un’invasione sottile e pericolosa

L'alleanza tra il governo Meloni e i movimenti anti scelta sta portando a un'infiltrazione nelle scuole italiane che non possiamo ignorare. È ora di alzare la voce e combattere per un'educazione basata su valori etici e inclusivi.


Pro Vita nelle scuole: un’invasione sottile e pericolosa

Immagina di passeggiare con tuo/a figlio/a in piazza e di trovare una fila di sentinelle in piedi, dotate di enormi megaschermi che proiettano incessantemente un video creato con l'AI. Un video che non solo colpevolizza l'aborto, ma offende anche le donne, utilizzando spazi pubblici per diffondere intolleranza e minacciare la salute e l’autodeterminazione femminile. Non si tratta di un caso isolato, ma di una strategia politica ben precisa. L'intento è chiaro: utilizzare l'educazione come campo di battaglia per ideologie discriminatorie e pericolose. Un fatto ulteriormente preoccupante? I Pro Vita sono entrati nelle scuole: le sentinelle si sono intrufolate nelle chat scolastiche dei genitori.



Fratelli d'Italia: il movimento anti-scelta al potere


Fratelli d'Italia ha assorbito il movimento anti-scelta e lo ha portato direttamente nella stanza dei bottoni. La loro agenda è diventata un mix di propaganda, disinformazione e mancanza di rispetto per i diritti delle donne e delle persone LGBTQIA+. Con i rappresentanti che promettono una vera e propria rivoluzione, assistiamo a una contaminazione delle istituzioni e a una distorsione dell'informazione. Non è solo un attacco all'aborto; è un attacco a tutti i valori che le femministe e la comunità LGBTQIA+ hanno faticosamente costruito nel corso degli anni, è un attacco alle nuove generazioni, al loro e al nostro futuro.



Il Governo Meloni: un'incursione pericolosa


Nella storia dell'attuale governo si intrecciano ex militanti Pro Vita e leader del Family Day, persone convinte di poter "guarire" le persone LGBTQIA+. Questi individui non solo hanno preso posizione come consulenti del governo, ma sono anche diventati sentinelle anti-LGBTQIA+, infiltrandosi nelle chat di genitori e insegnanti in tutta Italia. Ma chi sono queste persone e quale credibilità hanno nel parlare di educazione? 


È costituzionalmente inaccettabile che, in uno stato laico, i movimenti anti-scelta possano impartire lezioni di educazione sessuale senza possedere le competenze o gli strumenti necessari per farlo. La sessualità è un tema complesso e multidimensionale, che non può essere affrontato in modo riduttivo o ideologico.


Se non si è in grado di riconoscere e comprendere il mondo attuale, le diversità e le sfaccettature della sessualità contemporanea, non si può certamente informare i giovani in modo responsabile e accurato. Per affrontare efficacemente questi argomenti, è fondamentale avere una visione aperta e inclusiva, che rispetti i diritti e le identità di tuttə.


Entrare nelle scuole senza queste competenze non è solo inopportuno; è una violazione del diritto dei giovani a ricevere un'educazione completa e informata. In un contesto educativo, è essenziale che insegnanti e i relatori/relatrici siano preparatə ad affrontare le tematiche della sessualità in modo critico e rispettoso, per promuovere un ambiente di apprendimento sano e aperto. La salute e il benessere psicologico e fisico dei ragazzi non possono essere messi in secondo piano a causa di ideologie che non riconoscono la complessità della vita moderna.



Pro Vita nelle scuole: l'alleanza con il Governo Meloni


L'alleanza tra i pro vita e il governo Meloni è diventata sempre più chiara. Secondo un'inchiesta pubblicata su Domani, i movimenti ultracattolici stanno esercitando pressioni sull'esecutivo per imporre il loro punto di vista sulle nuove generazioni. L'obiettivo è chiaro: una "rivoluzione antropologica" per diffondere il loro credo contro aborto, comunità LGBTQIA+ e fine vita. Ma questa non è solo un'invasione nelle scuole; è una minaccia al futuro di una società libera e inclusiva.



Educazione sessuale: un tema scomodo


L'educazione sessuale è diventata un terreno di scontro, e i movimenti anti scelta stanno cercando di riprenderne il controllo. L'associazione Teen STAR, per esempio, è accreditata dal Ministero dell'Istruzione e finanziata con fondi pubblici, ma i suoi corsi predicano l'astinenza e mettono in guardia i ragazzi dai contraccettivi ormonali e dai preservativi. Le famiglie stanno iniziando a opporsi a queste scelte educative, dimostrando che il movimento anti scelta non solo minaccia i diritti individuali, ma si oppone anche al benessere psico-fisico dei propri figli/e e alla logica.


La destra sembra non voler affrontare il tema della sessualità in classe in alcun modo. Recentemente, il Ministro dell'Istruzione ha parlato di un'educazione alle relazioni, ma senza mai utilizzare le parole "educazione sessuale". Si chiede il permesso dei genitori per attivare corsi tenuti da insegnanti, ma chi stabilisce quali insegnanti siano preparati per affrontare questi argomenti? Non si può fare educazione sessuale “neutrale” senza parlare di genere, eppure sembra che l'idea di educazione sessuale della destra sia quella di raccontare solo favole menzognere e disinformate, che metteranno in grande difficoltà le nuove generazioni, nel riconoscimento della propria sessualità ed affettività e nel loro approccio ad esse.



Una risposta necessaria: educazione inclusiva e comprensiva


È essenziale che le scuole offrano un'educazione sessuale onnicomprensiva, sviluppata da agenzie internazionali, incluse le Nazioni Unite e l'Unesco. Nel Global Education Monitoring Report-GEM dell’UNESCO l’Italia risulta agli ultimi posti tra le nazioni europee, ma il diritto all’educazione affettiva e sessuale è un diritto alla salute e il presupposto imprescindibile per la realizzazione di un pieno rispetto dei diritti umani e per l’uguaglianza di genere, che sono tra gli obiettivi dell’Onu per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. La parola "genere" compare più di 400 volte in queste linee guida, non perché ci sia qualche indottrinamento occulto, ma perché il concetto di genere è fondamentale per comprendere la sessualità in modo critico e consapevole. Se vogliamo preparare le nostre giovani generazioni per un futuro migliore, dobbiamo essere disposti a discutere di questi temi senza paura e senza pregiudizi.



Un appello all'azione


Il legame tra il governo Meloni e i movimenti anti scelta è una minaccia per l'educazione delle nuove generazioni in Italia. È tempo che tutte le persone che credono nei diritti umani e nell'uguaglianza alzino la voce e si oppongano a questa invasione nelle scuole. Non possiamo permettere che la disinformazione e la manipolazione diventino la norma nell'educazione delle nuove generazioni.


In questo momento storico, ogni piccola azione conta. Sia che tu sia un'insegnante, una madre o semplicemente una persona appassionata di giustizia sociale, il tuo contributo può fare la differenza.



Σχόλια


ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER PER RICEVERE NEWS, FREEBIE E CONSIGLI PER CREARE E VALORIZZARE IL TUO BRAND!

Grazie per esserti iscritt*!

© 2025 - Baroni Sara - P.Iva 02889270357 -

bottom of page