Polonia: nessun’altra donna deve morire a causa della legge sull'aborto
- Baroni Sara
- 12 lug 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Le leggi sull’aborto uccidono le donne in Polonia ma, nonostante la condanna del Parlamento Europeo, resteranno in vigore

La sentenza del Tribunale costituzionale polacco, che impone un divieto pressoché assoluto dell'aborto, e che ha scatenato un'onda di indignazione, è ancora in vigore. Questa decisione non è solo una minaccia diretta alla salute e alla vita delle donne, ma rappresenta anche un esempio lampante del controllo politico sulla magistratura e del collasso sistemico dello Stato di diritto in Polonia. Pochissime donne hanno avuto accesso a servizi di aborto negli ospedali a causa di una minaccia per la vita e la salute. Altre, che non hanno avuto la stessa fortuna, hanno perso la vita, e tante altre la perderanno ancora a causa di questa sentenza illegittima dettata da un'oppressione sistemica.
La tragedia delle donne polacche
Il quasi totale divieto di aborto in Polonia sta mietendo un numero crescente di vittime. I medici, temendo ripercussioni legali, non eseguono nemmeno gli aborti terapeutici. La risoluzione adottata dai deputati europei chiede al governo polacco di garantire che "non una donna di più" perda la vita a causa di queste restrizioni oppressive.

Parlamento Europeo
Accesso ai servizi abortivi sicuri e legali: un diritto fondamentale
Vi è l'urgenza di garantire l'accesso a servizi abortivi sicuri, legali e gratuiti. Le restrizioni attuali spingono le donne a cercare aborti non sicuri, a viaggiare all'estero o a portare a termine gravidanze indesiderate anche in caso di malformazioni fetali gravi. I deputati esortano i Paesi UE a cooperare per facilitare l'accesso ai servizi abortivi transfrontalieri, garantendo alle donne polacche un aborto sicuro e gratuito in altri Paesi.
Difensori dei diritti umani sotto attacco
Il clima in Polonia per i difensori dei diritti umani è sempre più ostile. Le autorità usano violenza sproporzionata contro i manifestanti e minacciano coloro che difendono i diritti delle donne. I deputati europei chiedono protezione per questi attivisti e che i responsabili delle violenze siano puniti. La sentenza sull'aborto è vista come un ulteriore esempio di controllo politico della magistratura e di violazione dello Stato di diritto.
Resistenza e solidarietà
La situazione in Polonia è un campanello d'allarme per l'intera Europa. La lotta per i diritti delle donne non si ferma ai confini nazionali. È essenziale che l'UE e le sue istituzioni sostengano le donne polacche e condannino queste politiche oppressive. Non una donna di più deve morire a causa di leggi ingiuste e repressive.
Ad oggi, la legalizzazione dell'aborto entro le prime 12 settimane di gravidanza è tra gli obiettivi del primo ministro polacco Donald Tusk ma in settimana, in Parlamento, la coalizione di governo non ha raggiunto i voti necessari per depenalizzare l'interruzione di gravidanza. La depenalizzazione era un elemento chiave del programma di Tusk, che si dice pronto a continuare a lottare per la causa. Mi chiedo però onestamente cosa stia aspettando l’Europa a intervenire eliminando questa legge e sanzionando severamente un paese che uccide le donne all’interno dei suoi confini.
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