Sotto le apparenze statistiche: i rischi e i costi nascosti dietro le percentuali di cesarei nei punti nascita

La corsa alle percentuali sui corpi delle donne
Il dibattito sulle percentuali di cesarei nei Punti Nascita è sempre più acceso e attuale. Queste cifre, spesso inserite negli obiettivi aziendali e valutate dalle commissioni regionali, sono considerate da molti come il barometro della qualità dell'assistenza. Ma è davvero così?
Il tasso ideale di tagli cesarei: una prospettiva critica necessaria
Nel 1985, la comunità medica internazionale stabilì il tasso ideale di tagli cesarei tra il 10% e il 15%. Tuttavia, un tasso più elevato non implica automaticamente un aumento del rischio per madri e bambini, ma potrebbe indicare piuttosto l'assenza di benefici dimostrati. Come valutare questa situazione in contesti geografici e socio-sanitari diversi?
I cambiamenti demografici dal 1985 ad oggi, soprattutto nei paesi occidentali, hanno creato una popolazione ostetrica in cui il bilancio tra rischi e benefici potrebbe non sempre favorire il parto vaginale. La valutazione rischio/beneficio spesso è incompleta quando si affronta il dibattito, specialmente considerando le complicanze legate ai cesarei urgenti.
Nel gioco nel dibattito sulle percentuali, erroneamente, si ritiene che l'alto costo di un cesareo sia un fattore determinante. Tuttavia, secondo i dati della Regione Lombardia, il costo di un cesareo programmato si aggirerebbe intorno ai 2300€, solo marginalmente superiore ai 2200€ di un parto vaginale. A questi costi vanno aggiunti quelli di induzione, epidurale, ventosa, punti di sutura e/o taglio cesareo urgente.
La persistenza dell'idea della percentuale ideale
Nonostante i dati e le considerazioni economiche, persiste l'idea che rispettare determinate percentuali di cesarei sia essenziale, veicolata anche da una formazione universitaria poco critica e da un bias cognitivo che privilegia l'approccio "naturale". Ma a quale costo?
Molti Punti Nascita cercano strenuamente di mantenere bassi i numeri dei cesarei, ma oltre ai drammi legati alle gravissime conseguenze di casi di cesarei negati o ritardati, esistono danni invisibili e invalidanti come lesioni genitali, birth trauma e compromissione della salute mentale.
Eppure, nessuno si è preoccupato di stabilire tassi ideali da non superare di queste violenze.
Fonte: @mammeanudo
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